Sempre più aziende in Italia si impegnano nel monitoraggio delle conversazioni online per avere il polso della loro reputazione online. Ruota attorno a questo tema l’articolo di Enrico Grazzini apparso lunedi 7 novembre su Corriere Economia, inserto settimanale del Corriere della Sera.
Come evidenziato nell’articolo, “oggi gran parte della reputazione di un’azienda, nel bene e nel male, si forma online” ed è per questo che sempre più società specializzate nelle “relazioni pubbliche interattive”, o di “web monitoring”, come Blogmeter, analizzano costantemente le conversazioni degli utenti su blog, forum, newsgrup, social network e siti di informazione.
L’ascolto del Web permette di dare un servizio migliore, di raccogliere e sfruttare le idee più interessanti dei clienti, e di affrontare tempestivamente le eventuali critiche. È questo il parere di Pepe Moder, a capo del marketing digitale di Barilla, una delle aziende italiane più attente alla Rete, che pone l’accento sulla necessità, in caso di critiche provenienti dalla rete, di instaurare un dialogo alla pari con gli utenti, perché “online non si può imporre nulla”.
Anche aziende del calibro di Telecom Italia o di Unicredit sono sensibili alle opinioni online degli utenti e come loro altri grandi gruppi quali Pirelli, Fiat, Nokia, Danone, Granarolo, L’Oreal, Volkswagen e Renault, Geox, Microsoft e Wind.
Sacha Monotti, co-fondatore di Blogmeter, porta l’attenzione sul fatto che “anche molte piccole imprese ne hanno capito l’importanza. Magari usano strumenti artigianali, mentre solo un’attività specializzata garantisce l’allerta tempestiva”.
Qui l’articolo apparso a p.32 di Corriere Economia.