Se in Italia tra le aziende non è ancora molto diffusa la pratica di ascoltare cosa dicono gli utenti online, negli Stati Uniti non ci si limita ad osservare la conversazioni che avvengono online, ma è stato appena presentato il “conversational targeting“. A proporre questo servizio è BuzzLogic, una start-up della Bay area. Il “conversational targeting” consiste nel definire con esattezza le conversazioni influenti sui blog e i social media e proporre pubblicità adattata ai partecipanti più influenti.
Il sistema osserva le conversazioni e i link tra blog per creare una “conversational map“, nella quale si può rintracciare non solo chi sta parlando di un particolare brand o prodotto, ma anche quali utenti esercitano la maggiore influenza online. Una volta identificati gli opinion leader, BuzzLogic usa le Google API per creare facilmente una campagna AdWords da mostrare loro. La pubblicità in questo modo prova ad inserirsi nelle conversazioni che avvengono on line.
E se è vero che i social media stanno diventando, sempre di più, i principali luoghi (virtuali) dove avvengono le conversazioni tra persone, non c’è dubbio che questa innovativa tipologia di targeting potrà presto diventare un eccezionale strumento a disposizione delle aziende e del marketing in generale.