Economia e Coronavirus

Nelle precedenti newsletter Blogmeter ha indagato quali sono state le reazioni degli Italiani sui social all’indomani del DPCM dell’8 marzo e successive modifiche (link al primo blogpost) e come questo abbia avuto un impatto sulle abitudini di consumo (link al secondo blogpost). Ma gli utenti sui social discutono anche del futuro dell’economia italiana?
 
Per rispondere a questa domanda, Blogmeter ha analizzato le conversazioni online, isolando i temi più rilevanti legati alla situazione economica durante l’emergenza sanitaria COVID-19, tra il 10 e il 18 marzo 2020.


Sui social gli italiani esprimono i loro timori sul futuro economico

Sui social il tema economico è certamente dibattuto: sono stati rilevati più di 230 mila messaggi sull’argomento (su un totale di 12,4 milioni di messaggi legati al Coronavirus in Italia) e l’economia risulta essere la seconda tematica più discussa dopo i supermercati.
 
Come riporta la word cloud dei termini e hashtag più ricorrenti, nei messaggi attinenti a Coronavirus e impatto economico, le parole chiave associate al tema rivelano che gli Italiani hanno preso coscienza della sfida che attende la nostra economia: i termini più ricorrenti sono infatti emergenza, lavoro, lavorare, chiudere, crisi, continuare.

cloud economia coronavirus
La riflessione e le conversazioni sul tema economico superano i confini italiani e nel dibattito rientrano anche le discussioni relative al ruolo dell’Unione Europea e della Banca Centrale Europea.  A questo proposito, sono da segnalare un post Facebook del giornalista del Fatto Quotidiano, Andrea Scanzi, che cita la Presidente della BCE Christine Lagarde (103,4K interazioni)  e un post del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che richiama all’unità di azioni da parte dei Paesi membri dell’UE di fronte all’emergenza COVID-19 (64,3K interazioni).

post facebook christine lagardepost facebook giuseppe conte

Il turismo tra gli argomenti economici più discussi

Analizzando le conversazioni che parlano dell’impatto economico dell’emergenza Coronavirus, la preoccupazione per il settore del turismo e dell’hospitality (tra i primi ad essere visibilmente impattati sin dall’inizio della diffusione del contagio in Italia) si manifesta anche online, dove l’argomento “turismo” raccoglie il maggior tasso di interazioni.

pie engagement economia coronavirus
Tra i primi post in ordine di engagement, sulla tematica “turismo”, figurano il video de La Repubblica in cui Antonio Decaro, sindaco di Bari, commenta le strade vuote della propria città e un post di Gianluigi Paragone, giornalista ed esponente politico del Movimento 5 Stelle, che esorta i propri follower a supportare l’economia italiana in un momento così difficile.

video la repubblica decaropost facebook gianluigi paragone

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Supermercati e GDO: code e affollamenti sono (ancora) un tema critico


In questi giorni i supermercati sono il secondo degli argomenti che catalizzano le conversazioni degli utenti attorno al tema economia. Gli Italiani vivono in prima persona e discutono in rete della corsa all’acquisto di alcune categorie (abbiamo parlato in un post precedente di come il lievito sia ormai l’oggetto del desiderio degli Italiani) e delle code davanti ai supermercati, in cui l’ingresso è ormai contingentato per evitare l’affollamento in conformità al DPCM.
 
Proprio su quest’argomento, non mancano sul web messaggi per sensibilizzare gli Italiani a ridurre le visite al supermercato uscendo solo in caso di necessità e quindi rispettare le disposizioni del decreto dell’8 marzo. Tra i post che hanno riscosso più interazioni da parte degli utenti citiamo l’accorato appello del sindaco di Delia, Gianfilippo Banchieri, su Youtube (219K interazioni) e lo sfogo dello youtuber e influencer Awed che all’indomani del decreto sollecita a non affollare i supermercati con un post su Instagram (134,8K interazioni).

video la repubblica sindaco deliapost instagram awed

L’analisi è stata effettuata utilizzando il modulo Social Listening della Blogmeter Suite. Sono state analizzate le conversazioni provenienti da fonti quali: Facebook, Instagram, Twitter, YouTube, Blog, siti di News, Forum, nel periodo dal 10 al 18 marzo, e che contenessero il termine coronavirus (nelle sue diverse declinazioni: COVID19, “corona virus”, ecc). Tramite la clusterizzazione dei topic, sono state quindi analizzate le conversazioni relative a termini legati a economia e impatto economico. Non è stato possibile monitorare, su Instagram, gli hashtag #coronavirus e #covid19 perché la stessa piattaforma blocca i contenuti contenenti questi hashtag e mostra al loro posto un disclaimer del Ministero della Salute Italiana.