Torniamo a scrivere dopo quasi un mese di assenza (il nuovo record negativo), causa vacanze di natale ed un periodo di lavoro particolarmente intenso, per parlare di ciò che (probabilmente) ci aspetta nel 2009.

Sarah Perez in questo articolo su Read&Write fa alcune previsioni su come gli utenti interagiranno con social media nel 2009. Partendo dall’idea che a causa dell’attuale crisi economica nel 2009 ci dovrebbero essere meno applicazioni nuove da provare, gli early adopters potranno rivalutare alcune applicazioni abbandonate e pensare nuove modalità d’uso delle applicazioni già esistenti.

Se nel 2008 per comprendere come gestire al meglio le applicazioni dei social media, gli utenti le hanno adottate in massa, nel 2009 è possibile che usino un occhio molto più critico verso i nuovi servizi: gli utenti, grazie alla consapevolezza derivante dall’esperienza maturata, si chiederanno che valore aggiunto può apportare un nuovo servizio e se effettivamente ha qualcosa di nuovo, prima di iniziare ad usarlo. Probabilmente la crisi economica, riducendo le possibilità di finanziamento,  eviterà anche la nascita di servizi che sono semplicemente il clone di altri già molto popolari.

Gli utenti, infatti, hanno già appreso come l’information overload dei social media non sia sostenibile e se già lo scorso anno ci sono stati servizi ed applicazioni che hanno tentato di ridurre il sovraccarico di informazioni  (categorizzando i feed rss, cancellando gli sconosciuti da facebook, sincronizzando la lista di amici tra più piattaforme, postando gli stessi contenuti su network diversi), c’è comunque bisogno di migliorasi ancora.

Sarah Perez, a questo proposito, per il 2009 si augura la diffusione di alcuni specifici tipi di strumenti:

  • Add-in o Greasemonkey scripts per Google Reader capaci di aiutare la gestione dell’informazione, mostrando i post in base all’attenzione ricevuta, nascondendo i post duplicati (per esempio tra flusso dei feed e condivisione degli amici), filtrando le sottoscrizioni per ridurre il rumore (ad esempio nascondendo i post che contengono solo link di delicious o post su twitter)
  • Strumenti di Auto-organizzazione: secondo Sarah Perez potrebbe essere utile uno strumento che suddivida automaticamente le persone seguite sui vari network in liste (come può essere realizzato manualmente nella nuova versione di Friendfeed)  in base al motivo per cui li si conosce e li si legge (perché sono amici amici, colleghi o partner di lavoro, opinion leader interessanti, ecc.)
  • Strumenti di sincronizzazione degli amici: poiché le persone usano sempre un gran numero di social network, per rendere la gestione del  following/delle amicizie più semplice e sincronizzata,  potrebbe essere utile uno strumento che condivida gli amici su tutte le piattaforme su cui si è presenti con un solo click ed aggiorni periodicamente le nuove amicizie (un esempio potrebbe essere il Connector di Mybloglog)
  • Strumenti, che analizzando e confrontando le friend list dei vari network (FriendFeed, Facebook, Twitter) ripuliscano la lista dalle persone che non si conoscono e con cui non si ha nulla in comune

Ed in Italia che cosa succederà? Se nel 2008 si è registrata la crescita di Friendfeed, con una notevole riduzione dell’uso di Twitter,  quest’anno sarà necessario imparare a utilizzare al meglio questo strumento che pare stia portando vari cambiamenti nella parte abitata della rete:  da una parte notiamo una riduzione del blogging probabilmente perchè  parte dei commenti, citazioni, valutazioni (dei contenuti relazionali) vengono assorbiti dal social network che raccoglie il lifestreaming delle persone online,  dall’altra Friendfeed (anche per via della sincronizzazione della friendlist con Facebook, dove gli utenti possono avere anche molti contatti) mostra agli utenti un’altissima quantità di informazioni che deve essere gestita, classificata, selezionata per poter apportare valore.

Quest’anno sarà infne interessante assistere all’evoluzione dei due social network che hanno segnato gli ultimi 2 anni: Facebook, che sulla spinta dei giornali e della televisione, lo scorso è cresciuto enormemente (quanto ancora potrà crescere senza un business model redditizio?) e di  Second Life, che sebbene sembri abbandonato dalle aziende, resta comunque popolato da un nocciolo duro di utenti  che ne stanno  continuando a sperimentare le grandi potenzialità espressive e relazionali e pertanto credo possa ancora riservare qualche sorpresa nel futuro.