La comunicazione di un messaggio, specialmente se diretto ad una moltitudine di soggetti, ha come primario obiettivo la massima comprensione possibile del significato veicolato. Quest’ultimo è la risultante di differenti fattori, come il contesto di proferimento del discorso, il common background condiviso tra parlante ed ascoltatore e, non ultime, le parole che attirano l’attenzione del destinatario del messaggio, le quali vanno ad influenzare la stessa comprensione generale e, perciò, la buona riuscita dei nostri obiettivi.

A questo riguardo, porto ad esempio uno strumento in puro stile web 2.0 che potrebbe fornire informazioni decisive nell’ottica di un’accurata analisi di un discorso politico: oggetto di “studio” è stato il discorso pronunciato dal Walter Veltroni, futuro candidato di punta del nascente partito democratico, la scorsa settimana presso il Lingotto di Torino. Spindoc, network italiano di consulenti politici specializzati nell’utilizzo di nuove tecnologie nel settore della comunicazione politica, che annovera tra i suoi fondatori Antonio Sofi, grazie ad un’applicazione per l’individuazione delle ricorrenze dei termini in una stringa testuale, ha realizzato una Tag Cloud delle 100 parole più ricorrenti del discorso di cui sopra, nella quale è possibile individuare gli argomenti e le tematiche più ricorrenti (e probabilmente più di interesse) per il soggetto parlante con un semplice colpo d’occhio.

Questo esempio va ad inserirsi in un contesto ampio di ridefinizione del luogo e dei termini coinvolti, intesi “alla vecchia maniera”, del processo di cambiamento della “tribuna politica” che si sta spostando sempre di più sul web. Tra le realtà più conosciute basti pensare ai casi nazionali di portali come PoliticaOnline, Il Giulivo, Tocqueville oppure it.politica, il newsgroup (politico) più seguito in Italia, i quali, insieme, hanno superato il milione di messaggi “user generated” nel 2006. Un altro interessante esempio è sicuramente la nuova nata Sherpatv, un progetto nato con l’obiettivo di fornire informazione “istituzionale” a 360° attraverso l’uso di tutti gli strumenti “multimediali” messi a disposizione dal web2.0, ideata da Reti, azienda fondata da Claudio Velardi, specializzata nella comunicazione politica e di analisi sociale.

Tutte queste realtà, di cui vi ho accennato, vanno comunque ad inserirsi in un più ampio contesto che vede i principali partiti politici, nonché rappresentati di essi, possedere siti o blog personali: a titolo esemplificativo si potrebbe portare come esempio il sito di Antonio Palmieri, responsabile Internet di Forza Italia e politico attento alle tematiche concernenti l’utilizzo della blogosfera in ambito politico, e che davanti alla telecamere di Report Diffuso ha detto “…i blog possono diventare il viagra della politica” oppure lo stesso Antonio Di Pietro, che dopo essere stato il primo politico italiano ad “approdare” su Second Life con un proprio Avatar e ad aver utilizzato Youtube come strumento di comunicazione (uno dei suoi video  è stato visto più di 135.000 volte), possiede anche lui un sito personale, nel quale offre notizie dettagliate e la possibilità di interazione con i propri lettori.

La cosa di cui ci dobbiamo rendere conto è che, in questi anni, è in atto una vera e propria migrazione del dibattito politico, un tempo nel foro romano, ora nei forum e blog personali: l’analisi del dialogo tra le diverse parti interessate, il giudizio su questo o quel problema, assumono ogni giorno sempre maggiore importanza e, nel contempo, vengono ad essere il punto focale di interesse per ogni campagna funzionale di comunicazione politica. Poter, dunque, analizzare in modo dettagliato il buzz che aleggia intorno a un preciso tema può permettere una maggiore consapevolezza “dell’umore” che caratterizza i propri elettori ed offrire una (grande) opportunità di aggiustare, in corsa, alcune strategie comunicative magari “attraendo” nuovi elettori tra le proprie file.

Ma per un’efficace analisi delle conversazioni online, dei social media nonché del passaparola politico sul web, sono richieste tecniche e strumenti tecnologici sofisticati di cui oggi pochi dispongono e che a mio avviso tutti coloro che operano nel settore della comunicazione politica dovranno presto essere forniti.