In quest’ultimo mese si è scritto (e letto!) moltissimo sull’imminente “morte delle page views“.
Tutti sono più o meno concordi con Steve Rubel, quando dice che con l’avvento delle Rich Media Applications e con l’incremento esponenziale dell’interattività delle pagine web portata da tecnologie come AJAX o Flash, le “page view“, una delle metriche chiave per valutare lo stato di salute di un sito web, sta perdendo di importanza…
Purtroppo, nonostante qualche buona proposta di come sostituire questa metrica con un qualcosa di più efficace, come per esempio “l’interaction rate“, ossia il grado d’interazione di un utente su di una pagina web, suggerito da Ryan Stewart, mi pare che gli online marketers lamentino tutti una vera alternativa…e di conseguenza la condanna al dover continuare ad usare questa metrica per molti anni a venire.
Ma questo fenomeno è ancora più evidente nel mondo dei blog, dove spesso buona parte delle audience accedono ai contenuti via RSS, e di conseguenza è possibilie arrivare al paradosso per cui un blog con molti “lettori” potrebbe non generare neanche una page view!
Per stilare una classificà dei blog più popolari (vedi ad esempio: http://it.blogbabel.com/) infatti non si usano ne le page view e ne gli unique visitors, ma vengono usati dei criteri maggiormente legati alla qualità di un blog, alla rilevanza di quello che viene detto al suo interno, all’utilità dei post che contiene, insomma al valore che porta al coloro che lo leggono….il tutto viene un pò riassunto nei “backlinks“, cioè i link inclusi in altri blogs o siti web…ecco che forse dovremmo prendere spunto da questo insegnamento per usare metriche più orientate alla qualità di un sito, che alla quantità di pagine cliccate….anche se temo che Rubel abbia ragione, e cioè che i media ed i marketers ci metteranno molti anni a cambiare le loro abitudini in materia.