La notizia è ottima, l’iniziativa assai lodevole: l’archivio storico del Corriere della Sera dal 1992 è disponibile gratuitamente on line. Il servizio è stato annunciato così:

Il Corriere della Sera ha aperto, primo quotidiano in Italia e tra i primi a livello internazionale, il proprio archivio storico ai lettori. Il nuovo servizio (disponibile all’indirizzo archiviostorico.corriere.it) permette di accedere gratuitamente a un patrimonio informativo di 1.300.000 articoli comparsi sul quotidiano a partire dal 2 gennaio 1992 ad oggi

(dalla news su corriere.it)

In effetti il servizio è spettacolare. Però, come sempre c’è un però. La parte di ricerca e navigazione non è proprio quello che ci saremmo aspettati.

Pochi giorni fa Ask ha lanciato BigNews, il nuovo servizio di ricerca / aggregazione di notizie. Provate a fare un confronto. A parte il differente impatto grafico (comunque l’occhio vuole la sua parte), è la diversa filosofia che colpisce. Ask ha realizzato un motore di ricerca di notizie, con funzionalità avanzate di aggregazione, suggerimenti contestuali e possibilità di tracciare la diffusione di una notizia e l’evoluzione di una storia (per non parlare della ricerca sui blog e l’integrazione con Digg).

Il Corriere ha realizzato un archivio, con funzioni di ricerca relativamente limitate e nessuna capacità di navigazione relazionale. Non sarebbe stato difficile fare qualcosa di più (riconoscimento automatico di nomi propri e luoghi, facet browsing, un po’ di classificazione dinamica…).

Evidentemente l’iniziativa del Corriere è stata pensata in termini documentaristi: un archivio in cui conservare. E’ un peccato, perché una risorsa come questa dovrebbe essere messa a disposizione come una risorsa in cui trovare e navigare. L’unico “vezzo” dell’archivio è una sorta di tag cloud costruita a partire dalle ricerche degli utenti, che dovrebbe consentire di conoscere in tempo reale le parole cercate più frequentemente. Peccato che questa feature sia stata relegata a fondo pagina dopo i collegamenti sponsorizzati e una pesante interfaccia per la navigazione nelle varie annate.

Insomma, l’iiniziativa è splendida e siamo grati al Corriere per aver reso disponibili i dati. Ora si dovrebbe costruire attorno a questi dati una vera applicazione di ricerca.