Nicols G. Carr ama le provocazioni e le teorizzazioni di ampio respiro.
Nel 2003 il suo articolo “Does IT matter?, poi diventato un libro, ha causato un certo scompiglio in varie comunità, dagli sviluppatori agli economisti. La tesi centrale era che la “commodification” del software sta rendendo un’intera industria irrilevante (e, tra le altre cose, il mestiere di responsabile IT inutile…)
Non so se stia andando davvero così, certamente il software è sempre più pervasivo, ma se l’industria che lo produce sia o no irrilevante non è chiaro.
In ogni caso, la proposta di acquisizione di Yahoo da parte di Microsoft ha spinto Carr a enunciare, in una breve colonna su Forbes, una nuova grande tesi interpretativa:
“Software is becoming a media business.”
In realtà il testo di Carr non parla di questo (enuncia qualche banalità su quanto la rete abbia cambiato tutto, su come la scala conti e sul come Google sia più avanti di Microsoft, tutte cose che dicono tutti), ma la tesi resta interessante.

Alcuni pezzi dell’industria IT sono diventati di fatto parte dell’industria dell’intrattenimento: i videogiochi sono l’esempio più ovvio. Altri pezzi dell’industria IT sono stati fortemente influenzati dall’industria dell’intrattenimento (drm, grafica). La spinta verso la diffusione delle connessioni a banda larga da parte delle telecom dipende anche dalla volontà delle telecom stesse di diventare player in più mercati (e in primo luogo in quello dell’intrattenimento).
La situazione è dunque interessante per tutti:
L’industria IT si trova ad avere a che fare con casi d’uso nuovi e interlocutori diversi dal solito.
L’industria dell’intrattenimento si trova ad avere a che fare con un ecosistema a cui non è abituata, il cui panoramana cambia continuamente.
Il mondo media e il mondo IT si sono gia’ abbracciati fortemente una volta, con la fusione AOL-Warner. Come è noto non è andata a finire bene (per nessuno dei due, ma certo AOL, l’azienda IT, ne è uscita peggio).

In questo caso il possibile accordo è tra due realtà entrambe di provenienza IT, ma mentre Microsoft, malgrado xbox e simili, resta percepita come una azienda software, Yahoo, malgrado il motore di ricerca e gli algoritmi di personalizzazione delle campagne pubblicitarie, è ormai percepita come una media company.
Alla fine credo che Carr abbia ragione, tra IT e intrattenimento la distanza si accorcia sempre più. Il giorno in cui SAP si comprerà una società di streaming sapremo che la trasformazione è completa.