In questo post l’esperta di comunicazione per le aziende del lusso, Dana Gers, spiega le motivazioni per cui i brand di moda dovrebbero impegnarsi sui social media. Le ragioni addotte riguardano sia la crescente popolarità dei social media presso il target che la necessità di partecipare alla conversazione online con un voce aziendale ufficiale.
Come esempio quantitativo dell’importanza dei social media per il mondo della moda, Dana Gers cita le statistiche di Facebook per il lusso dove si afferma che il 96% della Generazione Y usa i social media ed uno studio di Hill & Knowlton, secondo cui il 27% dei giovani utenti afferma di essere influenzato da quanto apprende online.
Dal punto di vista dei valori di brand, Dana Gers riconosce che il prestigio spesso è una delle caratteristiche distintive dei brand del lusso e proprio la necessità di difendere questa esclusività deve spingere le aziende ad impegnarsi sui social media, infatti se sono le aziende del lusso ad imporre le tendenze, a livello di comunicazione non possono limitarsi alla tradizionale pubblicità.
I social media, inoltre, sono molto utili per gestire la dedizione dei consumatori verso i brand ed le aziende del lusso sono quelle che possono vantare i consumatori più fedeli e l’engagement più alto verso il proprio brand: chi se non un cliente fedele sarebbe disposto a pre-ordinare l’ultimo prodotto del designer o a fare la fila per ore pur di incontrare il proprio stilista?
Nell’articolo si segnala la necessità per i brand di partecipare con una voce ufficiale e controllata alla conversazione generata autonomamente dagli utenti. Su Facebook e Twitter, infatti, è possibile trovare pagine o account dedicati ai maggior brand di moda e gestiti da utenti (quali ad esempio @123dolcegabbana su Twitter e la pagina Emporio Armani su Facebook), dove si discute dei prodotti e si criticano le tendenze della moda senza alcuna risposta da ufficiale da parte dei brand in questione.
Già questo piccolo esempio dimostra la difficoltà di gestire l’immagine di un brand su social media, pertanto Dana Gers indica alcuni dei punti che ritiene più critici per le aziende di moda:
- “Tone of voice”: risulta particolamente rilevante per le aziende del lusso individuare il “tone of voice” più adatto per la loro comunicazione online, in quanto, se come si affermava in precedenza, per questi brand il prestigio è un valore distintivo, usare i social network immediati come Twitter potrebbe portare ad un eccessivo avvicinamento del brand ai consumatori facendo perdere quei connotati di fascino ed irraggiungibilità. Questo, tuttavia, non deve essere un problema scoraggiante in quanto esistono molti casi di successo di adeguate scelte di comunicazione sui social media in cui i brand sono riusciti a parlare adeguatamente con il loro target;
- Frequenza di comunicazione adatta al social media scelto: se su Facebook e Myspace è necessario comunicare qualche volta a settimana, su Twitter è necessario un aggiornamento quotidiano;
- Riconoscibilità: la presenza del brand sui social media deve essere facilmente riconoscibile ed ufficializzata con collegamenti al sito web, inoltre deve anche permettere agli utenti di segnalare le proprie azioni in relazione al brand, come ad esempio condividere l’acquisto di un prodotto o l’inserimento online della propria recensione di un prodotto;
- Feedback: un carattere distintivo della comunicazione online è la facilità con cui si possono ottenere feedback immediati, pertanto un brand online dovrà attendersi sia la creazione di conversazioni da cui attingere importanti insight che critiche, da ascoltare per prevenire crisi e contestazioni verso il brand;
- Contenuto originale: gli utenti non si attendono la riposizione del contenuto del sito web sui social network come ha fatto Ralph Lauren su Facebook, ma contenuti esclusivi come ad esempio la scelta di Louis Vuitton di fare una diretta in esclusiva per gli utenti di Facebook della sfilata per Primavera-Estate 2010, in modo da offrire un interessantissimo incentivo agli utenti per diventare fan del brand su Facebook, la scelta di Burberry in cui Christopher Bailey (di cui si parla anche qui) ha ringraziato personalmente in un video i fans, leggendo i messaggi lasciati sul muro e promettendo un prodotto esclusivo;
- Adottare la regola dell’80-20: l’80% del contenuto deve essere prodotto dall’azienda per informare e creare rapporti dei fan con il brand, mentre il 20% deve riguardare i prodotti, in modo tale che più i consumatori si sentono connessi ed ispirati, più sono disposti a recepire il messaggio dell’azienda.
In conclusione non usare i social media da parte delle aziende del lusso, sarebbe un’occasione d’oro sprecata per ispirare passione per il brand e desiderio per il prodotto e costruirsi dei clienti leali e fedeli.