L’esempio e’ abusato, ma resta efficace. E’ curioso il fatto che le ricerca di “cane morde postino” e “postino morde cane” diano, per esempio su google, sostanzialmente gli stessi risultati.
Cosi’ come e’ curioso che, al contrario, le ricerche “rottamazione automobile” e “rottamazione autovettura” diano risultati sostanzialmente diversi.
Sono casi in cui la ricerca basata su keywords si manifesta, se non miseramente fallimentare, quanto meno inefficace.
Alcuni sostengono che la soluzione e’ abbandonare il modello di ricerca basato su keywords per adottare un modello di ricerca in linguaggio naturale o, ultimamente, una cosa chiamata “ricerca semantica“.
Pur non essendo i motori di ricerca il focus di mediameter, le questioni legate all’analisi delle lingue naturali ci interessano molto. Sosteniamo infatti che una piattafforma di analisi e misurazione del passaparola online deve contenere tecnologie linguistiche, perche’ l’argomento che ci interessa, le conversazioni che si sviluppano nei social media, sono evidentemente comportamenti linguistici…e di conseguenza l’analisi del linguaggio deve essere posta al centro di qualsiasi strumento che tenti di analizzarli.
Inoltre, la discussione su questi temi, almeno dall’altra parte dell’oceano, si sta facendo calda (vedi, per esempio qui e qui e senza’altro qui) e ci interessa districarci nel complicato mondo di “semantic search“, “search 3D” e “facet search“.
Stay tuned.