Su Capital di febbraio 2011 Sacha Monotti Graziadei spiega come agire di fronte a critiche e attacchi online che rischiano di compromettere la reputazione aziendale, sottolineando l’importanza di mettere in atto una reazione sempre proporzionale alla portata lesiva dei messaggi individuati.

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Ciò che viene scritto in rete è visibile e permanente. Un numero sempre maggiore di aziende si rende conto oggi della necessità di tenere sotto controllo ciò che viene detto online sui propri brand e prodotti. Marketing, customer care, comunicazione e qualità sono alcune delle aree aziendali oggi coinvolte nel processo di salvaguardia della corporate reputation online.

Per capire se la propria reputazione è a rischio è necessario avviare un monitoraggio della rete, in grado di raccogliere gli articoli di news, i blog post, gli aggiornamenti di status sui social network, le recensioni, le discussioni su forum e questions&answers che hanno riguardato l’azienda, i suoi dirigenti, i suoi brand e prodotti.

“Dopo aver raccolto le informazioni, si provvede ad analizzarle e a isolare messaggi critici per decidere se e come intervenire”, spiega Sacha Monotti Graziadei, Business Development manager di Blogmeter “la valutazione della portata lesiva dei messaggi è fondamentale: non sempre l’intervento duro è la strategia migliore, in caso di fonti poco visibili e poco seguite la risposta dell’azienda rischia addirittura di riaccedere una polemica che si sarebbe sopita naturalmente.

E’ importante mettere in atto una reazione proporzionale all’attacco o alla critica: in caso di lamentela isolata di può agire con un messaggio puntuale sulla stessa fonte di partenza, mentre se la crisi è diffusa, si potranno mettere in atto azioni on e off-line, quali la diffusione di comunicati stampa e smentite ufficiali. Se la crisi è stata innescata da notizie false, ovviamente se ne potrà chiedere la cancellazione dal sito”.