Ieri, durante il World Communication Forum, si è tenuto il nostro workshop “Social TV: case histories italiane e prospettive future”. In apertura abbiamo presentato una ricerca tesa a comprendere lo scenario della “second screen experience” in Italia. Dall’analisi di oltre 11 milioni di conversazioni e interazioni nei primi tre mesi del 2013 sono emerse le trasmissioni più commentate della rete.

Avevamo già anticipato in un precedente post che, al di là dell’evento “Sanremo”, su Twitter la trasmissione che ha saputo coinvolgere meglio la propria community è risultata essere Servizio Pubblico. In generale le trasmissioni a sfondo politico/sociale, tra cui anche Ballarò e Piazza Pulita, sono quelle che sono riuscite meglio a innescare un circuito virtuoso tra l’on-air e l’on-line.

Su Facebook spicca Le Iene che non solo è tra le pagine italiane con più fan, 2.145.458, ma è anche quella col maggior numero di interazioni nei tre mesi considerati, ben 1.362.234. Sul social network più generalista del mondo vanno forte anche le trasmissioni più mainstream. E’ il caso di Amici, 687.601 interazioni, e Uomini e Donne, 448.317. Molto coinvolgenti anche le pagine de La prova del cuoco, Mistero e Zelig.

Dopo la presentazione Andrea Materia (imprenditore di The Greater Fool e autore del libro “Social TV”) ha approfondito le trasformazioni in atto nel mondo della TV insime ad Aida Arjomand di MTV Italia e ad Alessandro Pastore di MEC.
In questo modo sono emerse le esperienze di un broadcaster che in questi anni ha cambiato pelle, e che sta puntando molto sul coinvolgimento (MTV è tra le pagine italiane con più seguito su Facebook) anche attraverso esperimenti interessanti come la chat tra Pif e gli spettatori de Il Testimone.
Utile anche il punto di vista, differente e complementare, di un centro media come MEC che aiuta sia i broadcaster che i brand a comprendere la mutata realtà e a trovare le migliori formule per aumentare i propri ritorni sugli investimenti.

Ricapitolando:
L’audience è cambiata: c’è un pubblico attivo che sceglie cosa guardare anche in funzione delle scelte dei suoi amici, commenta in tempo reale, promuove la visione di specifiche trasmissioni

Non basta essere presenti online, bisogna innestare un circuito virtuoso on-air/on-line

– È fondamentale comprendere le attività di questa nuova audience per coinvolgerla adeguatamente attraverso un ascolto olistico. Dunque è necessario affiancare alle metriche tradizionali, nuovi indicatori in grado di far emergere insight utili a migliorare le performance.