Tra coloro che lavorano alla creazione dei motori di ricerca di “nuova generazione”, Powerset è la realtà che negli ultimi mesi ha attirato maggiormente l’attenzione di tutti gli addetti ai lavori (anche grazie a una, direi ben fatta, campagna basata sul passaparola).

L’approccio che guida il core engine di Powerset, se confrontato con quello utilizzato dai maggiori motori di ricerca come Google, Ask, Yahoo!, è decisamente più complesso, più articolato, ma anche molto più potente. L’idea infatti è di unire alla classificazione generalista (basata su keywords e tags), un motore linguistico in grado di analizzare e riconoscere i “significati” delle espressioni lingusitiche. Come avevo evidenziato qui, la frontiera verso cui si spingono i fornitori di tecnologia di nlp, cerca di individuare il giusto significato di un termine fra i tanti possibili e le relazioni semantiche che intercorrono tra i diversi “elementi” della query, riuscendo così a catturare il contenuto della stringa di parole.

Un motore di ricerca che utilizza l’approccio “semantico” al linguaggio naturale (semantico qui è da contrapporre a “basato su keywords”) dovrebbe offrire i seguenti vantaggi:

  • comprensione dell’intento che “guida” query (la ricerca)
  • maggiore e precipua comprensione dei documenti disponibili sul web
  • migliore matching tra intento della query e significato dei documenti
  • valorizzazione delle risposte e non delle semplici keyword

In un’intervista rilasciata al Sole 24Ore, Lorenzo Thione (ebbene si un italiano!) co-fondatore del progetto Powerset, ha dichiarato “abbiamo molte idee su come il linguaggio naturale possa rivoluzionare anche le tecniche del marketing”.
A sentire Thione, la carta vincente di Powerset è rappresentata dal contratto stipulato con il Parc (Palo Alto Research Center) che consente a Powerset, l’uso esclusivo (per trent’anni) dei risultati delle ricerche in campo linguistico svolte al Parc: In base all’accordo, Powerset ha inoltre ottenuto la possibilità di lavorare direttamente con i team di ricerca del Parc.

Vale la pena di notare, che la sfida di Powerset è duplice: non soltanto battere i motori generalisti sul fronte della qualità dei risultati, ma anche sul fronte del modello di business. In questo secondo caso sembra che le idee siano meno innovative (o quentomeno minore la volontà di parlarne). Infatti, il modello di business di Powerset sarà basato sull’advertising sulle pagine dei risultati, ovvero lo stesso modello che fa la fortuna (nel senso di ricchezza) di Google.

Tuttavia, è lecito chiedersi come sarà possibile per Powerset ricreare meccanismi simili a quelli escogitati da Google, per attribuire un valore monetario alle parole chiave, visto che le parole chiave non esisteranno più? Dice Thione: “Abbiamo delle idee al proposito, ma ora non voglio dire di più”….