Qualche mese fa Metafora Ad Network e Apogeo cercavano una persona da assumere. L’annuncio, dopo la descrizione del candidato ideale, si concludeva con l’invito a mandare, non il proprio curriculum, ma il link del proprio blog e del proprio profilo nei social network professionali LinkedIn/Neurona (qui s
Sebbene la rete sia già da tempo uno degli strumenti più usati per cercare ed offrire lavoro, il web 2.0 ha trasformato il processo di selezione di figure professionali. Da una parte ci sono i blog, capaci di mettere in evidenza gli interessi, le qualità analitiche, l’“oratoria”(cosa meglio di un blog di analisi delle pubblicità può far vedere in azione le qualità di un’aspirante copywriter), la personalità di un blogger, in modo da farlo apprezzare ai responsabili delle risorse umane delle aziende in cerca di dipendenti.
Dall’altra, i social network “professionali” realizzano la famosa applicazione della teoria dei legami deboli di Granovetter: sono i legami deboli, i rapporti con le persone che si sentono più di rado, a permettere di trovare un lavoro. Nei social network si possono gestire molti più contatti e questo favorisce la possibilità di venire a conoscenza di molte più occasioni di lavoro (qui se ne parla diffusamente). Infine grazie alle connessioni nei social network, si può instaurare più facilmente un rapporto di fiducia tra collaboratori, ad esempio grazie al fatto di scoprire altri interessi in comune.