In un sistema finanziato dalla pubblicità, come appunto i social media e le piattaforme di blogging e nanopublishing, conoscere il proprio pubblico è assolutamente strategico.
Advertising Age che ha recentemente pubblicato un interessante articolo sulla blogosfera americana dal titolo “Who Blogs? Odds Are Marketers Have No Idea” ci da un indizio preliminare, “America is going to the blogs.” Infatti, in USA ci sono circa 15 milioni di blogger i cui (influenti) blog sono letti regolarmente da 57 milioni di netizen, una cifra che conferisce ai blogger una gran credibilità, ‘potere’ ed influenza come fonti d’informazioni: dalle news, alle aziende, ed ai consumatori finali, i quali, decidono spesso i loro acquisti basandosi sulle opinioni dei blogger. La credibilità è dunque il fattore principale che li rende linfa vitale per i propri lettori, rispetto all’insoddisfazione sulla qualità del giornalismo cartaceo americano.
In un approfondimento di AdAge, i teenager americani sono più propensi degli adulti ad avere un blog, ed a leggere quelli degli altri. Oltre 4 milioni di teenager statunitensi, o 19% dei giovincelli dai 12 ai 17 anni hanno un blog, ed il 38% dei quali legge quelli altrui. Ma, tendenzialmente come in Italia, sono le ragazze giovanissime a dominare la blogosfera americana: il 25% di loro, dai 15 ai 17 anni hanno un blog, rispetto al 15% dei coetanei maschi. Tra i più adulti, il 54% dei blogger sono sotto i 30 anni. Il 30% tra i 30 ed i 50. Il 14% tra il 50 ed i 64, mentre il 2% sono più anziani dei 65.
Da un’autorevole indagine sull’Italia digitale dell’Osservatorio per i Contenuti Digitali commissionata ad ACNielsen emerge che nell’era delle tecnologie il 52% degli italiani ancora non usa Internet (26.6 milioni di italiani).
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Del 31% all’avanguardia tecnologica, un 14% (7.4 milioni), i cosiddetti “Eclettici” fanno un uso consapevole, interattivo ed evoluto delle tecnologie Web 2.0, parallelamente ad un’elevata propensione al consumo di contenuti culturali (andare al cinema, teatro, leggere libri, ascoltare musica ecc.), mentre i cosiddetti “Technofan” ne rappresentano il 17% (8.9 milioni), il cui utilizzo delle tecnologie è per lo più passivo, come svago o per comunicare, e, secondo l’Osservatorio, questo gap tra “couch potatoes” e netizen sembra pure aumentare.
Inoltre, maggiore è il consumo di cultura tradizionale, maggiore è la propensione all’uso di tecnologie innovative (cioè le due sono direttamente proporzionali), e quindi, in Italia, sempre secondo l’analisi dell’Osservatorio, il vero gap è quello culturale.
Dei segnali positivi giungono però dai giovanissimi, ed in particolar modo dalle ragazze. Non solo le 14-24enni usano Internet quanto i loro coetanei maschi, ma l’utilizzo settimanale dei blog vede un’incidenza superiore tra le giovani donne dai 14 ai 24 anni rispetto ai loro coetanei maschi; con un 43% rispetto al 35% tra le 14 e le19enni, ed un 28% rispetto al 19% tra le 20 e le 24enni, probabilmente per maggior bisogno di comunicazione online e f2f. Dai 25 anni sono invece i maschi ad essere maggiori utilizzatori.
Concludendo, seppur in un contesto culturale, e digitale di diversa portata rispetto agli USA, anche in Italia chi blogga (e scrive sui forum) maggiormente sono dunque ragazze in età adolescenziale.