Dopo il primo esperimento di maggio in Canada, annunciato durante la Facebook F8 Developer Conference, a partire da mercoledì 17 luglio, Instagram ha allargato anche all’Italia (insieme a Irlanda, Giappone, Brasile, Australia e Nuova Zelanda) il test che prevede la scomparsa del conteggio del numero dei like sotto ai singoli post, lasciando la dicitura “Piace a NOME UTENTE e ad altre persone” e mostrando il numero effettivo di “Like” ricevuti solo all’autore del post.

Si tratta di una modifica provvisoria che riguarda solo alcuni utenti, il cui scopo è “aiutare le persone a porre l’attenzione su foto e video condivisi e non su quanti like ricevono”, come spiega Tara Hopkins, Head of Public Policy di Instagram per Europa, Medio Oriente e Africa che precisa: “Vogliamo che Instagram sia un luogo dove tutti possano sentirsi liberi di esprimere sé stessi”.

Instagram like test

(fonte: Instagram)

Secondo Eugenia Burchi, Head of Product di Blogmeter: “La scelta di Instagram è importante perché riesce a tutelare i due principali percorsi di utilizzo presenti al momento sul social network: l’uso ludico e quotidiano della maggior parte degli utenti, spesso giovani o giovanissimi, e le attività di business legate a influencer, aziende e agenzie. Il test in cui viene occultato il conteggio dei like permette infatti una minore pressione sulle ragazze e sui ragazzi che usano Instagram per divertirsi e condividere normali scene di vita.”

Ma quali modifiche comporta questo cambiamento per le aziende, e in particolare per coloro che utilizzano la nostra piattaforma di social intelligence Blogmeter Suite? Eugenia Burchi precisa che “Il conto dei like è rimasto a disposizione di chi utilizza Instagram per business e delle piattaforme di monitoraggio, come la nostra Blogmeter Suite. I KPIs legati alle attività digital e social vengono così preservati per le aziende.”

Qual è il possibile impatto sull’influencer marketing?

La scelta di Instagram va senza dubbio nella direzione di far evolvere e professionalizzare il settore dell’influencer marketing, spingendo i player ad andare oltre le sole vanity metrics. Un esempio, in tal senso, è l’uso dell’analisi delle conversazioni online in fase di reporting, via utile a comprendere il reale impatto di campagna”, commenta Matteo Pogliani, Partner e Digital Strategist di Open-Box Srl e fondatore dell’Osservatorio Nazionale di Influencer Marketing di cui Blogmeter è partner.

Meno spazio a progetti e team improvvisati quindi, a favore del know-how. Solo grazie a strumenti dedicati come Blogmeter sarà possibile accedere a insight (like compresi) per effettuare selezioni in modo data-driven, pertinenti a generare progetti davvero performanti.”, continua Pogliani.

Paola Nannelli, Client Director di Blogmeter aggiunge: “Si tratta per ora di un test con una portata limitata, la direzione però sembra quella di favorire la qualità del contenuto – preservando l’analisi con tool professionali.  Ad averne beneficio saranno sicuramente gli Influencer che in questi anni hanno puntato sulla coerenza e sulla credibilità editoriale. Quelli che invece potrebbero andare “nel panico” sono le social icon che muovono i grandi numeri e che su quello hanno costruito la loro fama”.